Storie ed eventi: Bob Dylan da "Blowing in the wind" al "Nobel"

Bob Dylan, all'anagrafe Robert Allen Zimmerman, cresciuto a Hibbing nel Minnesota, con "Blowin' in the wind", "Like a Rolling Stone" Knockin'' on Heaven's Door" "The Times They are a -Changin'" "Mr.Tambourine Man" irruppe negli anni '60 e nei miei vent'anni come un tornado facendo lievitare nuove idee e una nuova visione della realtà. Fabrizio De Andrè nello stesso periodo con "La Canzone di Marinella" ,"La canzone dell'amore perduto", "Bocca di rosa", "Via del Campo" sensibilizzò a nuove tematiche ed infine i "Beatles, " Con "Love me do" All My Loving " I saw her standing There"per citare solo le loro primissime canzoni  dettero la scossa definitiva alla mia e alle future generazioni. Chi avrebbe potuto immaginare, banalizzo, che l'uomo che "urlava sussurrando", "Guardate c'è un vento nuovo ! I tempi stanno cambiando!"sarebbe stato in qualche modo accostato alla letteratura sino ad ottenerne il riconoscimento più prestigioso cinquanta anni dopo?"Per aver
creato nuove espressioni poetiche all'interno della grande tradizione della canzone americana": così il Comitato dei Nobel a Stoccolma, nella persona di Sara Danius, ha svelato che il Premio 2016 è stato assegnato a Bob Dylan.


Il Nobel della letteratura a Bob Dylan ha scritto e cantato canzoni e liriche che hanno segnato un'epoca.
Canzoni e liriche di Bob Dylan




Alfred Nobel





Il Presidente Obama e Bob Dylan




Dylan, che per anni era stato citato tra i possibili candidati senza mai aggiudicarsi il più alto premio letterario al mondo, ha ottenuto il riconoscimento diventando il primo cantautore a vincere il Nobel. Che Dylan potesse vincere un Nobel era nell'aria da tempo ma in pochi avevano previsto che il comitato potesse decidere di estendere il prestigioso riconoscimento a un genere come la musica 'pop'.Dylan ha conquistato il Nobel a vent'anni esatti dalla sua prima candidatura. E' il primo americano dai tempi della scrittrice Toni Morrison nel 1993, e il suo nome da oggi s'inserisce tra quelli di Saul Bellow, John Steinbeck e Ernest Hemingway. Nelle esibizioni di Dylan, "snocciolamento di  tiritere" ormai incomprensibili, vedevo il mito, la raffigurazione di un mito. E osservandolo con la dovuta attenzione, mi chiedevo.ha mai riso? Qualcuno lo avrà mai visto ridere? Che uomo è questo, che si comporta con una modestia e una timidezza che forse sono l'unico modo per riuscire ad essere il "Mito". E' uno, riflettevo, che è diventato una leggenda, sicuramente per la bravura, ma un  pò anche perchè le cose capitano e ha saputo comportarsi da leggenda con una discrezione e una eleganza di cui pochissimi sarebbero stati capaci in mezzo secolo di storia."Spero non ci siano critiche per questo premio", auspica Sara Danius,segretaria permanente dell'Accademia Svedese che assegna il Nobel. "Non è un atto rivoluzionario"
La saggista e docente universitaria va oltre, entra nel particolare: "Se si vuole iniziare ad ascoltare o leggere la sua poetica si potrebbe partire da Blonde on Blonde, album del 1966 che contiene molti classici ed è uno straordinario esempio del suo brillante modo di mettere insieme i versi e della sua visione delle cose". Danius fa sapere di non essere stata una sua fan ma di David Bowie, e ci tiene a ribadirlo, quella dell'Accademia non è stata una scelta rock'n'roll ma pensata a lungo, era nell'aria. Soffiava nel vento.
Fu il professore Gordon Ball, docente di letteratura dell'Università della Virginia, a indicare Dylan all'Accademia Reale Svedese come meritevole del premio nel settembre 1996. A quella prima candidatura se ne aggiunsero poi altre da studiosi americani di importanti università Usa, ottenendo anche l'appoggio del poeta Allen Ginsberg.
All'epoca Ball spiegò che Dylan era stato proposto "per l'influenza che le sue canzoni e le sue liriche hanno avuto in tutto il mondo, elevando la musica a forma poetica contemporanea". Dai primi anni 2000 il nome di Dylan è stato fatto più volte come possibile candidato, dodici anni fa il suo nome spaccò la giuria dei diciotto membri a vita dell'antica istituzione di Stoccolma. Dylan è un ribelle che non ama salutare, e menestrello resta la definizione più stridente per descriverlo, viene criticato ma resta amato dal pubblico che è paziente di fronte al genio.
Qualcuno nei "Forum" ha detto, in merito all'attribuzione del premio,"Motivi di preoccupazione ce ne sarebbero...questo plebiscito a favore del letterato Dylan ben si concilia col fatto che viviamo in un paese che è l'ultimo in classifica europea, o forse peggio, per lettura di giornali e di libri, di
letteratura, o altro, di saggi, commerciale o meno, digitale o meno.......Altri ancora più maliziosi "La motivazione del premio odierno è solo un tentativo mediatico di rilanciare un premio che ormai non ha più senso. Ma non è differente da chi insegna (magari sempre l'influsso della moda mediatica) De André o altri cantautori  a scuola come fossero poeti, dimostrando di non capirne nulla né di musica né di poesia."Altri ribattono "Nessuno insegna a scuola De Andrè e De Gregori al di fuori del contesto parole/musica. Infatti De Andrè era contrario e non si considerava un poeta. Ma i tempi cambiano o stanno per cambiare.".
Forse quelli del premio Nobel hanno un concetto un po' più ampio rispetto alla letteratura, estendendo il significato non solo ai libri. Letteratura in pratica ha un senso molto più ampio dello scrivere un romanzo. Solo così si comprende il premio a Dylan o anche allo stesso Fo.
Il Nobel della letteratura è andato quindi a Bob Dylan nel giorno della morte di Dario Fo. Nel 1997 Zimmerman era dato tra i favoriti e in molti ritennero che solo la sorprendente scelta di premiare Fo lo avesse privato del meritato riconoscimento: "Sarei proprio contento se fosse lui a vincere", aveva detto prima dell'annuncio della sua vittoria, "purtroppo temo che non avverrà perché da sempre vige la regola che quando si fanno previsioni, non si avverano".
Personalmente, lo ripenso e lo rivedo oggi con gli stessi occhi dei miei vent'anni. Un uomo che aveva "Cose da dire"  e sapeva come dirle con l'armonica e la chitarra. Erano carezze alla mia mente e al mio cuore e, confesso, provo nei suoi confronti un senso di profonda gratitudine per essere stato una delle colonne sonore della mia gioventù.
Marcello Spadola
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