Personaggi dello sport: Federica Pellegrini
"Federica è stata buttata in acqua bambina" racconta la sua maestra e "non ha ancora smesso" dice la mamma raccontando che la piscina ha portato anche tante lacrime per quella sua bambina determinata che doveva essere sempre la prima in tutto e che aveva una disciplina ferrea.
Troppo veloce per le femmine doveva battere i maschi in allenamento e all’allenamento ci andava subito dopo la scuola. Le portavano un tegamino con la pasta calda e le verdure che mangiava in macchina per arrivare prima in piscina. «Non volevamo incentivare la Federica a essere sempre prima in tutto, racconta il papà, ma giocavamo sul fatto che poteva vincere o non vincere una gara. Ci chiedeva qualcosa che le era proibito e allora scommettevamo».
Ragazza semplice e campionessa la "divina" è entrata con la conquista della medaglia d'oro ai Mondiali di Gwangju di diritto nella leggenda. Salita sul podio, tutto il pubblico ha accompagnato
l'inno italiano battendo le mani, emozionando ancora una volta la campionessa azzurra: "Più che il podio è l’inno che è stato incredibile, ancora non riesco a rendermi conto. Non ci si abitua proprio mai alle vittorie. Abbiamo lavorato tanto, ci abbiamo sempre creduto anche se è un po’ inaspettato. Sono contenta perché abbiamo scommesso e abbiamo vinto puntando sulla velocità, ricominciando a spingere da gennaio sempre in progressione. Sono contenta per me, per il mio staff e la mia famiglia. Il nome della medaglia di quest’anno? Amore. Amore per questo sport, per la mia famiglia e per la serenità che ho in questo momento. Il prossimo sarà il mio ultimo anno che si chiuderà con l'Olimpiade: non avrei potuto chiedere di meglio, sono davvero in estasi.
Sono stati anni bellissimi, sofferti, emozioni forti che vivrò in altri modi, spero. Io fuori dal nuoto? Tanti dicono che poi ti manca l’adrenalina, ma non mi mancherà quello che provo nel giorno della gara perché la tensione ti mangia dentro, tante piccole paure che non ti fanno mangiare e dormire. Per me è sempre stato così fin dall'inizio e sarà così anche il prossimo anno fino a Tokyo". Federica Pellegrini compie l’ennesima impresa di una carriera leggendaria.
conquistando il suo quarto oro mondiale nei 200 stile libero. Nei primi 150 metri controlla le avversarie, la temibile australiana Titmus e la svedese Sjostroem, poi negli ultimi 50 metri aziona la sua progressione e se le sbrana tutte. Un successo enorme con un tempo eccezionale: 1'54''22 è il miglior tempo in tessuto nuotato dalla fuoriclasse veneta. La Titmus chiude argento (1’54”66), bronzo alla Sjostroem (1’54”78). Braccia al cielo di fronte alla vera regina del nuoto mondiale, la più forte nuotatrice della storia. Mai nessuno come lei. Per successi e per longevità. All’arrivo piange Fede. È il suo ultimo Mondiale, ma non è la nostalgia che inizia: è l’emozione di aver realizzato un sogno con quell’ultima vasca nuotata in 29''22. Roba da strabuzzare gli occhi. Unica Fede.. "È il mio ultimo Mondiali io non ci credo ancora, perché in acqua ho fatto quello che ho voluto, sentendomi come volevo 50 dopo 50. Incredibile il tempo che ho fatto, significa che tutto il lavoro che stiamo facendo paga tanto, come non mai. Sono molto contenta perché è il mio ultimo Mondiale, piango non per dispiacere ma per felicità" ha detto commuovendosi. "A me piace lavorare perché mi piace trarre i risultati del lavoro che ho fatto. Non sempre è arrivato nella mia carriera. Oggi me la stavo facendo sotto come non mai, abbiamo deciso di fare questa gara al Sette Colli. A 31 anni sono felice: Budapest è stato fortemente voluto ma mai avrei immaginato l’oro, arrivando qui sono successe cose strane una dietro l’altra e mi sono trovata a giocarmi qualcosa di importante quasi di passaggio. Il tempo mi sorprende ancora di più. Non ci sono più parole per definire Federica Pellegrini, che conferma le buone sensazioni delle semifinali di ieri ma ancora una volta trova il modo, a 31 anni, di lasciare tutti di stucco. E al netto della sua bacheca, che parla per lei (e che presenta il quarto oro mondiale nei 200 metri stile libero, dopo Roma 2009, Shanghai 2011 e Budapest 2017), ciò che impressiona è l'autorevolezza con cui questa campionessa assoluta imprime la sua impronta.
fonti varie
Marcello Spadola
Troppo veloce per le femmine doveva battere i maschi in allenamento e all’allenamento ci andava subito dopo la scuola. Le portavano un tegamino con la pasta calda e le verdure che mangiava in macchina per arrivare prima in piscina. «Non volevamo incentivare la Federica a essere sempre prima in tutto, racconta il papà, ma giocavamo sul fatto che poteva vincere o non vincere una gara. Ci chiedeva qualcosa che le era proibito e allora scommettevamo».
Frederica Pellegrini medaglia d'oro nei 200s.l. a Gwangju |
Federica Pellegrini Medaglia d'oro ai Mondiali di Gwangju |
Ragazza semplice e campionessa la "divina" è entrata con la conquista della medaglia d'oro ai Mondiali di Gwangju di diritto nella leggenda. Salita sul podio, tutto il pubblico ha accompagnato
l'inno italiano battendo le mani, emozionando ancora una volta la campionessa azzurra: "Più che il podio è l’inno che è stato incredibile, ancora non riesco a rendermi conto. Non ci si abitua proprio mai alle vittorie. Abbiamo lavorato tanto, ci abbiamo sempre creduto anche se è un po’ inaspettato. Sono contenta perché abbiamo scommesso e abbiamo vinto puntando sulla velocità, ricominciando a spingere da gennaio sempre in progressione. Sono contenta per me, per il mio staff e la mia famiglia. Il nome della medaglia di quest’anno? Amore. Amore per questo sport, per la mia famiglia e per la serenità che ho in questo momento. Il prossimo sarà il mio ultimo anno che si chiuderà con l'Olimpiade: non avrei potuto chiedere di meglio, sono davvero in estasi.
Sono stati anni bellissimi, sofferti, emozioni forti che vivrò in altri modi, spero. Io fuori dal nuoto? Tanti dicono che poi ti manca l’adrenalina, ma non mi mancherà quello che provo nel giorno della gara perché la tensione ti mangia dentro, tante piccole paure che non ti fanno mangiare e dormire. Per me è sempre stato così fin dall'inizio e sarà così anche il prossimo anno fino a Tokyo". Federica Pellegrini compie l’ennesima impresa di una carriera leggendaria.
Gwangju 2019 |
conquistando il suo quarto oro mondiale nei 200 stile libero. Nei primi 150 metri controlla le avversarie, la temibile australiana Titmus e la svedese Sjostroem, poi negli ultimi 50 metri aziona la sua progressione e se le sbrana tutte. Un successo enorme con un tempo eccezionale: 1'54''22 è il miglior tempo in tessuto nuotato dalla fuoriclasse veneta. La Titmus chiude argento (1’54”66), bronzo alla Sjostroem (1’54”78). Braccia al cielo di fronte alla vera regina del nuoto mondiale, la più forte nuotatrice della storia. Mai nessuno come lei. Per successi e per longevità. All’arrivo piange Fede. È il suo ultimo Mondiale, ma non è la nostalgia che inizia: è l’emozione di aver realizzato un sogno con quell’ultima vasca nuotata in 29''22. Roba da strabuzzare gli occhi. Unica Fede.. "È il mio ultimo Mondiali io non ci credo ancora, perché in acqua ho fatto quello che ho voluto, sentendomi come volevo 50 dopo 50. Incredibile il tempo che ho fatto, significa che tutto il lavoro che stiamo facendo paga tanto, come non mai. Sono molto contenta perché è il mio ultimo Mondiale, piango non per dispiacere ma per felicità" ha detto commuovendosi. "A me piace lavorare perché mi piace trarre i risultati del lavoro che ho fatto. Non sempre è arrivato nella mia carriera. Oggi me la stavo facendo sotto come non mai, abbiamo deciso di fare questa gara al Sette Colli. A 31 anni sono felice: Budapest è stato fortemente voluto ma mai avrei immaginato l’oro, arrivando qui sono successe cose strane una dietro l’altra e mi sono trovata a giocarmi qualcosa di importante quasi di passaggio. Il tempo mi sorprende ancora di più. Non ci sono più parole per definire Federica Pellegrini, che conferma le buone sensazioni delle semifinali di ieri ma ancora una volta trova il modo, a 31 anni, di lasciare tutti di stucco. E al netto della sua bacheca, che parla per lei (e che presenta il quarto oro mondiale nei 200 metri stile libero, dopo Roma 2009, Shanghai 2011 e Budapest 2017), ciò che impressiona è l'autorevolezza con cui questa campionessa assoluta imprime la sua impronta.
fonti varie
Marcello Spadola
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