Storie ed eventi: La storia della Coppa dei Campioni

La storia della Coppa dei Campioni
Il 3 giugno 2017, il National Stadium of Wales, noto anche come "Millennium Stadium", ha ospitato la finale di Uefa Champions League che ha consentito al Real Madrid vittorioso sulla Juventus di ricevere la Coppa dalle "Grandi Orecchie" che, non sarà un capolavoro a livello artistico, ma che ogni calciatore sogna di avere tra le mani almeno una volta nella carriera per poterla alzare al cielo dopo il rituale bacio. Alta 73,5 cm. e 7,5 Kg. di peso l'attuale trofeo della UEFA Champions League quello, per intenderci, dalle "Grandi orecchie" è la quinta versione, come si legge nel sito ufficiale, del modello con l'attuale design commissionato a Jurg Stadelmann dopo la consegna dell'originale al Real Madrid nel 1967. Una regola introdotta nella stagione 1968/69 permette di conservare la coppa solo a chi l'ha vinta cinque volte o tre volte di fila. Pertanto, le uniche squadre a possederlo sono Real Madrid, Ajax, Bayern Monaco, Milan e Liverpool.La prima finale di Coppa dei Campioni, giocata nel 1956 al Parco dei Principi di Parigi, fu vinta 4-3 dal Real Madrid di Alfredo di Stefano sullo Stade de Reims di Hidalgo e Raymond Kopa. Il Milan, la squadra italiana con più titoli internazionali, era già allora ai vertici della competizione. I rossoneri furono infatti eliminati  in semifinale proprio dal Real nel doppio confronto che i "Blancos" vinsero in casa per 4-2 e persero a San Siro per 2-1.




La Fiorentina è stata la prima squadra italiana a disputare
una finale di Coppa dei Campioni.





Il Real Madrid ha vinto 11 Coppe dei Campioni e detiene l'originale
della Coppa de Campioni ricevuta nel 1967.




Sorprendentemente invece  la prima squadra italiana a giocarsi una finale per il prestigioso titolo di Campione d'Europa è stata la Fiorentina che nel 1957 uscì sconfitta sempre dal Real Madrid al Santiago Bernabeu per 2-0 con i gol di Di Stefano e Gento nella seconda edizione della Coppa.
La Fiorentina di Fulvio Bernardini con Julinho e Montuori fece impazzire i madridisti ma fu beffata da un rigore che Gento trasformò ma, confessò anni dopo, essere inesistente perché commesso fuori area e che senza quel rigore per il Real sarebbe stato difficile vincere.Il ciclo del Real Madrid nella Coppa dei Campioni, guidati dal fuoriclasse argentino Alfredo Di Stefano, durò cinque anni e fu interrotto dai portoghesi del Benfica di Eusebio nel 1960 che poi si riconfermarono nel 1961 1962 e l'Inter di Herrera e capitan Picchi nel 1963.






Il Benfica ha vinto la Coppa due volte consecutivamente.




Il Milan ha vinto 7 volte la Coppa dei Campioni ed è detentore del Trofeo






L'Inter ha vinto tre Coppe dei Campioni.






Il Celtic di Glasgow è stata la prima squadra britannica a vincere
la Coppa dei Campioni.





finalmente riescono nell'impresa di salire sul tetto d’Europa portando il trofeo in Italia dopo ben sette anni di soggiorno nelle bacheche dei club della penisola iberica. solo alla dodicesima edizione
Il calcio britannico iscrive il proprio nome nell’albo della manifestazione segnando la fine del dominio latino per merito del Celtic Glasgow, plurititolato in patria con 21 titoli, ma al debutto in una competizione internazionale.
L'anno successivo finalmente anche i maestri inglesi iscrivono la propria firma nella storia della competizione. A interrompere la tradizione negativa per le squadre inglesi è il Manchester United che sir Matt Busby aveva saputo gradualmente ricostruire dopo la tragedia di Monaco attorno a Bobby 




Il Manchester United è stata la prima squadra inglese a vincere
la Coppa dei Campioni 



Charlton, miracolosamente sopravvissuto al disastro aereo. Busbv aveva assemblato una squadra che poteva contare sulla fantasia di Dennis Law e sull’imprevedibilità del genio George Best.
La Coppa dei Campioni nasce, se vogliamo, dalla mai sopita rivalità tra francesi ed inglesi . Questi ultimi infatti dopo una vittoria storica della squadra del Wolverhampton guidati dal mitico Billy Wright contro i magici ungheresi della Honved di Puskas per 3-2 in rimonta dallo 0-2 avevano immortalato l'impresa sul "Daily Mail" parlando dei "Wolves" come squadra Campione del Mondo. I francesi proprio non la mandarono giù. Era una fredda mattina di novembre del 1954 e  " I Maestri inglesi vincono nel fango", il titolo annunciava con modestia:





Il Wolverhampton è la squadra inglese  che sconfisse la magica Honved.




"Salutiamo questa mattina i meravigliosi Wolves, per aver dato alla Gran Bretagna la sua più grande vittoria dai tempi della guerra. La scorsa notte, alla luce dei riflettori del Molineux, hanno battuto la Honved, i magici ungheresi, per 3-2, dopo aver chiuso il primo tempo sullo 0-2. L’Inghilterra non ha mai avuto campioni così valorosi. Subito dopo la partita, mentre guidata da Billy Wright la squadra degli eroi coperti di fango rientrava negli spogliatoi, il loro manager, Stanley Cullis, ha detto: "Eccoli, i campioni del mondo". Sono riusciti a trasformare una sconfitta pressoché certa in una vittoria gloriosa e la leggenda dell’imbattibilità ungherese è morta per sempre nella palude del Molineux. Gabriel Hanot appoggiò il “Daily Mail” sul tavolo e cominciò a scrivere il “pezzo” per il giorno dopo Prima di proclamare l’invincibilità del Wolverhampton, aspettiamo almeno che replichi i suoi successi a Mosca e a Budapest. Ci sono altri grandi club che potrebbero aspirare a quel titolo: come il Milan o il Real Madrid, tanto per citare le prime due che mi vengono alla mente. L’idea di un campionato del mondo o almeno d’Europa per club più ampio, più qualificato e meno episodico della Mitropa Cup meriterebbe comunque d’essere lanciata. E noi ci proviamo. Già calciatore di alto livello, Hanot era stato nel 1949 tra gli ideatori della sfortunata Coppa Latina, presto tramontata a causa dei continui forfait. La polemica stimolò il suo istinto organizzativo e il giorno successivo L’Equipe era già in grado di presentare un piano per una nuova competizione, un "Championnat d’Europe interclubs", con un rappresentante per Federazione, incontri di andata e ritorno nell’arco di una settimana e in notturna, con eventuale patrocinio della Televisione internazionale.





La Steaua Bucarest è sta la seconda squadra dell'est europeo
a vincere la Coppa dei campioni.



La squadra del Porto ha vinto due Coppe dei Campioni.




La Stella Rossa di Belgrado è sta la prima squadra dell'est europeo
a vincere la Coppa dei Campioni.



Il 2 marzo 1955 presentò personalmente il progetto alla prima assemblea plenaria dell'Uefa. Se ne ebbe la conferma che l'Uefa non era competente se non per incontri tra Nazionali, ma anche i segnali di interesse di alcuni delegati in particolare il leggendario Gustav Sebes, padre della Grande Ungheria e Santiago Bernabeu presidente del Real Madrid.
Alla convocazione del meeting tra i vertici di sedici tra i più importanti club del continente per l'Italia c'era il Milan. Presidente del comitato organizzatore venne eletto il francese Bedrignans con Bernabeu e Sebes vivepresidenti. Il fatto compiuto convinse la Fifa, che il 7 maggio, inviò la sua benedizione subordinandola a diverse condizioni tra le quali che l'organizzazione facesse capo all'Uefa e che non venisse chiamata Coppa Europa denominazione riservata al torneo tra squadre nazionali. L'Uefa, temendo di essere scavalcata il 21 maggio varò la competizione che si sarebbe chiamata "Coppa dei Club Campioni". Venne realizzato il trofeo e il 4 Settembre 1955 a Lisbona si giocò Sporting  Lisbona - Partizan Belgrado, match inaugurale della competizione terminato 3-3.
La prima edizione segna, come abbiamo, detto l’inizio del ciclo del Real Madrid, squadra dominatrice del primo quinquennio della Coppa dei Campioni. Guidati in campo dalla classe pura di Alfredo Di Stefano e in panchina dalla rigida disciplina di José Villalonga, i madridisti si impongono con qualche patema ma, grazie ad un resoconto dell'epoca, riviviamo il suo percorso. Dopo un facile primo turno, agevolmente superato a spese del Servette, il Real incontra nei quarti il Partizan e sembra mettere al sicuro il passaggio del turno con un eloquente 4-0 al Chamartin. In patria però gli jugoslavi sfiorano l’impresa imponendosi per 3-0 e spaventando notevolmente gli spagnoli. Il Real corre altri rischi in semifinale dove se la vede con il Milan: a Madrid termina 4-2 per i padroni di casa, che poi difendono il vantaggio a San Siro uscendo sconfitti per 2-1. Arriva così il giorno della finale, il 13 giugno del 1956. Al Parco dei Principi di Parigi il Real si trova di fronte lo Stade Reims che può contare su giocatori del calibro di Michel Hidalgo e del mago del dribbling, Raimond Kopa. Le cose si mettono subito male per gli spagnoli perché dopo soli nove minuti i loro avversari conducono per 2-0. Di Stefano però guida la carica e al trentesimo la rimonta è cosa fatta grazie al gol di Rial, dopo che lo stesso Di Stefano, incontenibile nelle sue percussioni, aveva accorciato le distanze.
La ripresa è molto equilibrata, Hidalgo manda in fuga i francesi, ma Marquitos li riprende subito, e sul filo di lana il colpo di reni decisivo è del Real Madrid ancora con Rial. L'ultima a vincere la Coppa dei Campioni ancora con questo nome è stato il Barcellona nel 1991. Dal 1992 la competizione prende il nome di Uefa Champions League e il  principale cambiamento nella competizione è avvenuto nella stagione 1992/93  dopo una fase a gironi pilota introdotta nella stagione precedente. Oltre alla tradizionale eliminazione diretta prevede anche fasi a gironi.
Il successo della fase a gironi ha determinato l'aumento del numero delle squadre partecipanti da 8 a 32, con partite che si disputano sia il martedì che il mercoledì in tutt'Europa. e la prima a vincerlo facendo finalmente il suo ingresso nell''elite europea è una squadra francese l'Olimpique Marsiglia di Deschamps, Boksic, Voeller che in finale batte il favoritissimo Milan dei Gullit e Van Basten con al timone Fabio Capello con un gol di Bolì.






L'Olimpique Marsiglia è stata la prima squadra francese
ad aver vinto la Coppa dei Campioni.





L'Ajax è una delle squadre detentrici del Trofeo per averlo
vinto tre volte consecutivamente



Il Barcellona ha vinto 5 Coppe dei Campioni..



Tra le tante curiosità che una manifestazione così importante ha offerto nel corso degli anni annotiamo che la prima squadra olandese a vincerla è stato, ma solo nel 1969, il Feyenoord di Rotterdam. L'Ajax di Johan Cruijff ne vinse poi  tre consecutivamente a partire dall'anno successivo suggellando un quadriennio di dominio del calcio olandese . Real Madrid, Milan ed FC Barcellona sono le squadre più vincenti in UEFA Champions League, le due spagnole hanno sollevato il trofeo quattro volte, i rossoneri tre. Gli spagnoli detengono anche il record di vittorie totali: 11 volte sul tetto d'Europa. Seguono il Milan con sette, Barcellona, Liverpool e Bayern con cinque e Ajax con quattro. Il Real Madrid detiene anche il record di finali disputate: 13. Il successo del Milan nel 2002/03 è arrivato dopo una maratona di 19 partite dal terzo turno di qualificazione fino alla finale vinta ai rigori contro la Juventus FC. La prima squadra tedesca il Bayern di Monaco di "Kaiser" Franz Beckenbauer vi approda solo nel 1974 riconfermandosi poi l'anno successivo.




La Juventus ha vinto due volte la Coppa dei Campioni




Il Nottingham Forrest ha vinto la Coppa due volte consecutivamente
ed è l'unica oltre al Real Madrid che vinse la prima
a vincerla al suo esordio.



Il Liverpool ha vinto 5 volte la Coppa dei Campioni
ed è detentore del Trofeo.



Il Bayern di Monaco è una delle squadre detentrici  del Trofeo per
averlo vinto tre volte consecutivamente.




Leggo ammirato, ma non senza una notevole dose stupore, che la squadra inglese del Nottingham Forest lo ha vinto nel 1978 e nel 1979.
A decidere la finale contro il Malmoe è il fresco acquisto del Nottingham Trevor Francis, mobile attaccante al debutto in Coppa, con uno splendido colpo di testa in tuffo su cross millimetrico di John Robertson.
Per la prima volta, Real escluso, ovviamente una squadra conquista la Coppa dei campioni al debutto della manifestazione. L'impresa è ancora più epica se si considera che solo due anni prima il Nottingham era in seconda divisione e ha conquistato il titolo inglese da neopromosso. Anche il Liverpool, vincitore quattro volte tra 1977 e 1984, merita una citazione, dato che il club inglese ha sostanzialmente vinto i propri trofei con squadre diverse.La gloria europea dei Reds è tornata a risplendere nel 2005, quando gli inglesi hanno recuperato dallo 0-3 e sconfitto il Milan ai rigori in quella che è stata forse la finale più entusiasmante e memorabile nella storia della competizione. Per trovare invece e finalmente la prima vittoria della Juventus dobbiamo attendere il 1984.
E' l'anno dell'Heysel. Il significato sportivo della manifestazione scolora di fronte alla tragedia che si compie il 29 maggio 1985 nello stadio di Bruxelles, in cui perdono la vita 39 tifosi, la maggior parte italiani. La trentesima edizione della Coppa dei Campioni viene celebrata in uno scenario di sangue, terrore e morte. Succede tutto all'improvviso nel maledetto settore Z del vetusto stadio belga, dove sono assiepati confinanti, divisi solo da una rete poco resistente e senza poliziotti, tifosi juventini e del Liverpool.
Alle 19,08 poco più di un'ora prima dell'inizio dell'incontro, i supporter inglesi, visibilmente ubriachi per le enormi quantità di birra consumate anche dentro lo stadio, cominciano un fitto lancio di oggetti nei confronti degli italiani, che reagiscono esprimendo la propria rabbia. in un'atmosfera irreale le due squadre si affrontano correttamente, senza affondare i colpi. Comincia bene la Juve, Brio prende le misure a Rush, Platini inventa e Boniek è una spina nel fianco dei difensori inglesi. Tacconi, dopo la crisi autunnale che lo aveva visto retrocesso a dodicesimo in favore di Bodini, è in grande forma e sventa due pericoli portati da Wark e Walsh. Per la Juve rispondono Cabrini e Boniek, ma Grobbelaar fa buona guardia.
Nella Juve Platini sembra il più in partita e un suo lancio innesca una poderosa fuga di Boniek, messo giù da Gillespie un metro abbondante prima dell'aria di rigore. L'arbitro Daina, lontano, fischia un incredibile penalty; nessuno protesta. Platini trasforma. Undici anni dopo la tragica notte dell'Heysel, la Juventus può finalmente gioire per il successo nella Coppa più importante. Questa Juve di Marcello Lippi è una squadra di battaglia che in estate ha rinunciato a Baggio e punta su gregari che diventano eroi come Torricelli, Di Livio, Padovano e Ravanelli, e su campioni capaci di sacrificarsi come Vialli e il giovane Del Piero, che proprio in questa edizione comincia a far parlare di sé. Dopo le belle prestazioni dei bianconeri degli ultimi anni è lecito attendere fiduciosi la "Signora" del calcio italiano.
fonti varie
Marcello Spadola
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