Personaggi dello sport: Gaetano Scirea

Personaggidellosport:GaetanoScirea Trent'anni fa il 3 settembre 1989 moriva Gaetano Scirea  uomo, campione e leggenda del calcio oltre le bandiere, oltre il campo, oltre il tempo. “Gai” Gaetano Scirea resta nella nostra memoria non perché ha vinto praticamente tutto quello che c'era da vincere, con la maglia della Juventus e della Nazionale, non perché ha contribuito a forgiare il ruolo di libero, ormai archeologia del calcio, interpretandolo in maniera sublime ma perché ha mostrato a tutti come si vince (o meglio, si vive) con “umanità e garbo”, dando esempio, come ricorda la sua Juventus, di “lealtà e correttezza in campo grazie alla classe cristallina di cui era dotato, che gli permetteva di ergersi tra gli avversari con eleganza e intelligenza.




Gaetano Scirea


Scirea in Nazionale

Un incidente automobilistico in Polonia ce l'ha tolto per sempre. Non dimentichero' mai quel giorno: stavo guardando la Domenica sportiva, servizio su Verona-Juve 1-4 con doppietta di un allora semi-sconosciuto Schillaci, servizio che si interrompe, la linea torna allo studio, Ciotti che annuncia "e' morto Gaetano Scirea" e Tardelli che scoppia a piangere. Il libero della Juventus e della Nazionale aveva appena 36 anni ed aveva da poco assunto l’incarico di vice allenatore della Juventus: era il secondo del suo grande amico Dino Zoff. Grande Uomo, sia in campo sia fuori, un esempio di lealtà e correttezza che dovrebbe essere di esempio anche per i giovani calciatori di oggi. Purtroppo nel calcio la categoria dei Signori ormai è alle spalle. Gli Scirea, i Mazzola, Rivera, Facchetti, Maldini, Baresi, ecc. hanno chiuso un ciclo che difficilmente potrà ripetersi, quello cioè dei "Veri Uomini e veri Signori". Scirea è la figura di calciatore che ormai non esiste credo più, un campione indimenticabile e indimenticato che ha reso orgogliosi tutti i suoi tifosi e gli sportivi di tutte le bandiere. L'ho sempre ammirato e avevo, lo confesso, la maglia con il suo numero. Purtroppo ci stiamo progressivamente allontanando da questa dimensione di calciatore-uomo. Tecnicamente e come interpretazione del ruolo va collocato tra i migliori difensori di tutti i tempi.



Scirea e l'amico DIno Zoff


Ricordo la rincorsa disperata , da " ultimo uomo " a Boniek in Juve - Widzew Lodz , coppa Uefa 1980-81. Non fece nulla , provo' solo a raggiungerlo e ad contrastarlo . Non ci riusci' , e Boniek segno' il gol qualificazione. Ecco : questo e' il campione . Era a mio avviso oltre i Baresi e i Beckenbauer per citarne alcuni. Mai un'espulsione in tutta la sua carriera, e stiamo parlando di un difensore....un libero come pochi altri al mondo, difensori di classe così cristallina anche fuori dai campi di gioco negli ultimi 30 anni ne ricordo pochi, anche se la correttezza di Scirea in campo non l'aveva nessuno.........sembrano passati 1.000 anni tra Scirea e Balotelli, l'involuzione della specie....Era un’inconsueta figura di leader silenzioso, ruolo che esercitava alla sua maniera” spiega il team manager dell'Italia Lele Oriali, bandiera dell’Inter e insieme a Scirea nel vittorioso Mondiale dell'82 in Spagna. Un altro suo compagno dell’avventura Mundial, Ciccio Graziani, uno che la Juventus l’ha vissuta sempre da avversario avendo militato nelle fila di Torino, Fiorentina e Roma, ha dedicato queste parole all’amico che non c’è più: “A volte mi domando perché è successo? Proprio a te ragazzo sincero, dov’è questo nesso? Beh, guardando la faccia di San Pietro ho subito capito: manca un vero capitano in Paradiso. La certezza è che un dì ci rincontreremo, la gioia è che giocando ancora insieme vinceremo”. Amato da compagni e avversari, Scirea è riuscito in un’impresa disperata: unire questo Paese. Con l’esempio, senza troppe parole. Il “silenzio” di Gaetano, così stridente in un calcio (o in un Paese) reso sordo dal frastuono dei parolai, lo ricorda bene anche Dino Zoff, suo compagno di squadra nella Juve e nella Nazionale, o meglio una sorta di fratello maggiore per Gai.
fonti varie
Marcello Spadola

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